LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Mauro Milani
Capri revolution

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Capri revolution.

Un gruppo di yippie ante litteram arriva a Capri a inizio ‘900 e ne fa la propria patria d’elezione. Non è difficile immaginare il perché e lo si capisce subito dalle immagini bellissime che punteggiano tutto il film.
Anche se l’impatto sulla popolazione è praticamente nullo, fatta salva l’ovvia curiosità, su una ragazza dell’isola è un detonatore.
La sua voglia di libertà, di cambiamento, di apertura ad un modo diverso d’intendere la vita uscendo dalla grettezza nella quale è stata rinchiusa fino ad allora come capraia e donna destinata al matrimonio sistematore, proprio e della sua famiglia, porta Lucia sempre più vicino al gruppo fino a farne parte.
Presunti riti dionisiaci, psicanalisti quasi tutti fai da te, primo uso di droghe, scoperta dell’India e della sua cultura, vista come salvifica e liberatoria, caratterizzano il gruppo di “ragazzi perbene” (letterale nella sceneggiatura del film) che, come tanti anni dopo i più famosi yippie, cercano una risposta intimistica e metafisica ai propri problemi esistenziali.
Sullo sfondo del primo grande massacro mondiale, visto dal buon senso popolare come una tragedia e da tanti radicali di sinistra come l’occasione per far cadere il dispotismo austro-tedesco e cambiare il mondo a favore dei lavoratori, il gruppo attraversa varie crisi fino alla rottura finale dell’equilibrio fittizio creatosi proprio attraverso le critiche di Lucia, la capraia che ha intanto imparato a leggere e, attraverso la cultura, utilizzato la propria intelligenza per guardare e affrontare il mondo senza sentirsi meno libera.
Bellissima, a questo proposito, la scena dell’incontro con la madre che ha compreso la voglia di libertà della figlia e che le confessa la sua partecipazione ideale. Di sicuro, avendone avuta la possibilità, anche la madre avrebbe fatto di tutto per conquistare la propria libertà, se ne avesse avuto la possibilità.
Ottima la scelta di far parlare gli abitanti del luogo in napoletano. Non il solito stereotipo dialettale al quale troppo spesso ci hanno abituato con finalità sminuente ma come una vera e propria Lingua, quale effettivamente è.
Un equilibrio, tanto cercato dal “maestro”, che si rompe in maniera plastica attraverso l’indicatore che lo stesso aveva inventato per verificarlo.
Una storia struggente di libertà negata e false liberazioni anche in un mondo idilliaco nel quale comunque arriva la Storia attraverso l’attracco in porto di una grande nave da guerra che viene a prelevare le reclute per il grande massacro.
Un esempio, fra i tanti della storia, nel quale non è fuggendo dalla realtà e nemmeno con l’introspezione che ci si libera di una società violenta e stritolatrice dove l’uomo serve solo come capraio, contadino, operaio all’altoforno o massacratore di altri suoi simili. E non è solo la volontà individuale a poterla rivoltare. E Lucia non scappa ma si libera anche di falsi miti e affronta una nuova vita oltre il mare, in un ovunque la voglia di libertà abbia bisogno di un guerriero o, semplicemente, di una capraia che rifiuta il gregge per non divenirne parte.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.